Ciao! Questa, per una volta, non è una mail disegnata ma scritta. Non stranitevi, c’è più di un motivo per questa scelta inedita.
A ormai due anni dall’inizio di questa avventura, è giunta l’ora di fare un punto della situazione, sia a beneficio di chi ha iniziato a seguire Off the record dal primo giorno (ma che può essersi perso qualche pezzo per strada), sia di chi è salito a bordo in corsa (e non ha ancora colmato le proprie lacune). Siete ormai più di 1750 (che orgoglio e che responsabilità)!
Date la pubblicazione dilatata (colpa mia) e la struttura narrativa che si articola su più piani temporali (sempre colpa mia), mi sono reso conto che seguire ciò che sta accadendo nella storia, non tanto nel singolo episodio ma nella continuity globale (per quanto molto leggera e sfilacciata), può risultare difficile, e quindi abbia senso fare un bel “recappone”, prima di lanciare la volata che porterà alla conclusione di questa epopea.
Ebbene sì, Off the record non è un progetto infinito, anche se quando sono partito ancora non sapevo esattamente quanto sarebbe durato. Ora lo so: so di per certo quanti episodi mancano, ma non è ancora ora di annunciarlo. Diciamo che ho scavallato la metà, forse sono più vicino ai due terzi, toh, dipenderà anche da quanto saranno corposi gli episodi che ancora devo realizzare. Ci sarà modo comunque di iniziare il conto alla rovescia, un po’ più avanti. Dati i miei limitati tempi produttivi, prevedo che ne avremo almeno per un altro annetto (spero non troppo di più, che ho già qualche altra storia che mi ronza in mente).
THE STORY SO FAR
Partiamo dalle basi: Off the record racconta le vicende dei Recordi, una band indie, che suona un genere tutto suo (chiamiamolo “pop sbilenco”) composta da quattro membri: Tommi (cantante e tastierista), Baso (bassista), Nappa (batterista) e Francio (cantante e chitarrista).
Siamo nel pieno della prima ondata dell’indie italiano (quello “vero”, come da cit.), i Recordi hanno sfornato Vacanze all’autogrill, una piccola hit che ha portato loro un po’ di fama a livello nazionale, consentendo di suonare fuori dai confini della propria regione (quale? Diciamo il Nord-Est). Non certo come headliner sui palchi principali, ma intanto quanto basta per organizzare un vero e proprio tour in tutto il Paese (accompagnati da un burbero fonico e da un giovane e fedelissimo banchettaro), tra festival, club e sagre nell’estate del 2005.
La narrazione principale racconta aneddoti e vicissitudini di questo tour, che procede dal nord al sud dello stivale, in un’epoca in cui non ci sono né gli smartphone né Spotify, in cui Facebook è appena nato e a dominare la scena dei social network ci sono Fotolog e MySpace, in cui la massima ambizione per una band italiana indipendente e alternativa è vedere il proprio video in rotazione su MTv Brand:New (all’una di notte) e suonare sul main stage di Arezzo Wave.
A questa linea temporale se ne sovrappongono però altre, ambientate in anni più recenti fino ad arrivare ai giorni nostri: vediamo che ne è stato dei membri della band, come sono invecchiati, come riflettono sul tempo passato e come reagiscono alle responsabilità della vita adulta (spoiler: così così).
Ma nel presente i Recordi esistono ancora? Tra di loro i membri della band si frequentano? Ci sono stati scioglimenti, scissioni o abbandoni? Questo non è ancora ben chiaro (ma lo sarà, se non vi disiscrivete prima)… Qua e là sono stati seminati degli indizi, e le stesse dinamiche relazionali suggeriscono che la convivenza (in furgone ma non solo) non è stata e non è facile. E come è andato a finire il tour? Cos’hanno fatto Tommi, Baso, Nappa e Francio in tutti questi anni (non credo siano andati a dormire presto)?
(QUASI UNA) GUIDA ALLA LETTURA DEGLI EPISODI
#0 - Magliette, magliette, alla fine restano le magliette
Si parte dal presente. Gli uomini hanno questa brutta abitudine di non buttare via niente, specie le magliette di quando erano giovani. Ma cosa se ne fanno di queste magliette dalle grafiche ironiche, che puzzano appena indossate? Chi sono tutti questi musicisti ormai condannati all’oblio di cui resta giusto una traccia su cotone?
#1 - I Recordi? Chi sono i Recordi?
Inizia il tour, siamo a Padova. Da una parte ci sono le aspettative, misurate in algoritmi che calcolano le esatte proporzioni tra fan digitali e presenze ai concerti, e dall’altra la realtà. Chi avrà ragione? E perché al banchetto si vendono sempre più magliette e spille che cd?
#2 - Un’armata di fan agguerrite
Tommi, a passeggio in compagnia del suo fido scudiero (una volta banchettaro, ora amico), incontra una vecchia fan. Non vecchia in quanto vecchia, ma in quanto fan. Anzi, è parecchio più giovane di Tommi, che ormai inizia a essere vecchio (cioè adulto) sul serio. Ne scaturisce una discussione un po’ nostalgica, sul successo mancato e soprattutto sulla logistica dei concerti. Ah, e pure su Sanremo.
#3 - (Non) volesse il cielo!
Prosegue il tour, e qual è la principale sfiga che può capitare a una band, a parte l’assenza di pubblico? Beh, la pioggia. Tanta pioggia. Troppa pioggia. Una sfiga anche più grande? Quando la pioggia vien giù a secchiate in pochi secondi e non c’è neanche tempo di ritirare gli strumenti dal palco.
#4 - Expedit non petita, accusatio manifesta
Da qualche parte, anzi in qualche tempo, tra il tour e il presente. Un gruppo di amiche si trovano al bar, e parlano dell’ultimo appuntamento di una di esse: è andata a casa di questo ragazzo che colleziona vinili, che le ha attaccato dei pipponi sulla musica che metà basta. Ma magari fosse solo una questione di vinili, è presto diventato tutto un ragionamento sul valore simbolico della musica…
#5 (Pt.1) - Dritto har’core
#5 (Pt.2) - Due volte sinistro
In pausa dal tour si va anche a volantinare con i flyer del prossimo concerto, specie quando si suona nella propria città e si vuole ben figurare. Non tutti però li accettano di buon grado, specie chi non capisce che musica fanno i Recordi (sarà in linea con la politica del locale in cui si vuole fare promozione?). Già, che musica fanno i Recordi? La verità è che non lo sanno neanche loro. Ci sarà bisogno dell’intervento di Mastuan per dirimere la questione. E chi è Mastuan? Ma che discorsi, il custode della parola!
#6 - Stallo alla salamella
Ogni band, alla fine di un concerto, dopo aver smontato tutto, prima di tornare in albergo, ha un solo obiettivo: andare a caccia del paninaro notturno, e spararsi una salamella con cipolla, peperoni e tutte le salse. Ma al paninaro notturno si possono anche fare incontri strani, alcuni promettenti, altri addirittura pericolosi…
#7 - Specchio riflesso
Finiti i bei tempi dei concerti, dei tour, della musica suonata, cosa resta? Sono passati gli anni, si soffre d’insonnia, la vescica reclama una tappa notturna in bagno, il passaggio davanti a uno specchio impone un “reality check” senza attenuanti. E forse ci si interroga su chi è la persona che dorme a fianco a noi.
#8 - Verso la stella più grossa di questa galassia
Di nuovo in qualche tempo tra il tour e il presente. Un viaggio in macchina, lo stereo che suona vecchi demo e dalle nebbie del passato riemerge la figura del cantautore Esse, il più bravo di tutti. Che fine ha fatto? Com’è possibile che uno con quel talento sia scomparso nel nulla? E cosa c’entrano gli alieni?
#9 - Lost in La Bassa
La vita in tour è una vita raminga, alla ricerca del prossimo posto in cui dormire, più che del prossimo concerto. Non sempre il booking garantisce una sistemazione a cinque stelle, anzi, alle volte siamo più dalle parti del dormire sotto le stelle. Ma è possibile trovare della magia anche in queste situazioni, no? Magari col senno di poi.
#10 - Diventa uomo, abbandona Bologna
Premessa: questo è l’episodio di Off the record diventato virale (al momento l’unico, ma è già tanta roba aver sfornato un episodio che è stato letto e diffuso in massa sui social, almeno per i miei standard). Sarà che si parla di Bologna, di cosa significhi diventare adulti (ammesso che a Bologna sia possibile), e soprattutto di gelati. Guest star: Samuel Capretti (come sarebbe “Chi è Samuel Capretti?”?! Dai, che lo riconoscete).
#11 - Una splendida band di cazzoni
Fino a qua si è sempre raccontata la vita in tour, ma mai i Recordi in concerto. Cosa succede a una band quando sale sul palco? Qual è la magia che permette che un gruppo di ragazzi un po’ infantili e talvolta litigiosi si trasformi in una stupenda macchina da musica, trasfigurandosi in qualcosa che è più della somma dei singoli componenti?
#12 - Giro(tondo) di basso
Fare della musica qualcosa di più di una passione non è solo un compito arduo in sé, è anche motivo di infinite discussioni in famiglia. Discussioni che sembrano non esaurirsi mai, se questo sogno continua a vivere nonostante siano passati gli anni, e i risultati non siano sempre all’altezza delle aspettative. Discussioni che inevitabilmente tracimano in altri aspetti della vita, come ad esempio le relazioni sentimentali.
#13 - Losing my badge
Prendiamoci una pausa dalle vicende dei Recordi. Proviamo a spiare una serata di un gruppetto di amiche, che in effetti vorrebbero andare a un concerto dei Recordi (o almeno una di queste amiche lo vorrebbe, le altre non così tanto). Ma quindi il punto sono sempre e comunque i Recordi? O la musica? O le serate tra amiche? O forse lo spazio che questo fumetto sta negando ai personaggi femminili?
#14 - Con te party no
Un concerto che è andato bene, ma forse non così bene (a detta del promoter che piange miseria), si trasforma in un after party che sembra promettere molto (sempre a detta del promoter) e mantiene così così (insomma il promoter è il vero cattivo di questa storia). Eppure anche in questo caso c’è un’epopea da raccontare, fosse anche solo il ritorno in albergo.
#15 - La vita è un fumetto, baby
Più presente di così non si può: i membri dei Recordi vengono riuniti (quanto è passato dall’ultima volta insieme? Mistero…) dal banchettaro, non più giovane neppure lui, che ha un importante annuncio personale da fare e che coinvolge in un certo senso tutti. Ma emergono da subito dei sospetti: c’è qualcosa dietro?
#16 - Ultima spiaggia
Come abbiamo già visto, la vita in tour spesso inizia dopo i concerti, quando arrivano inviti e proposte che non erano stati preventivati (capita spesso che ci siano dei giovani fan entusiasti che cercano di coinvolgere la band in qualche avventura). Tipo una festa in spiaggia. Ma quale spiaggia? Come ci si arriva? Con chi ci si va? Ma è poi così importante, o basta avere una storia da raccontare?
#17 - Ogni stop è solo un altro start
Suonare davanti al pubblico può voler dire molte cose. Anche prendere una chitarra e mettersi per strada, per vedere l’effetto che fa. Non è detto che il repertorio debba essere composto solo da classici, magari va bene anche qualche vecchio pezzo indie… Chissà se qualcuno se li ricorda ancora, chissà se piacciono, chissà se si può diventare tardivamente virali?
SÌ, OK, MA IL PROSSIMO EPISODIO?
A proposito di limitati tempi produttivi, devo infine annunciare che dovrete avere un po’ di extra-pazienza per leggere il prossimo episodio che, se non ci sono intoppi, potrei riuscire a pubblicare solo verso dicembre.
Come mai? Perché sarò, nei prossimi due mesi almeno, alle prese con la realizzazione di un fumetto per La Revue Dessinée Italia. Cos’è La Revue Dessinée Italia? È una rivista indipendente di giornalismo a fumetti, versione italiana della rivista nata in Francia nel 2013. All’interno ci trovate inchieste e reportage realizzati da giornalistə e fumettistə. È una rivista che si sostiene unicamente grazie al contributo di lettrici e lettori (senza pubblicità al suo interno o finanziamenti di gruppi editoriali). Motivo per cui dovreste ALMENO andare a dare un’occhiata al sito, e considerare poi di abbonarvi (io sto lavorando per loro ma pago comunque l’abbonamento, per dire).
Di cosa parlerà il fumetto che sto realizzando (scritto dal giornalista Federico Vergari)? Lo scoprirete se seguite i social de La Revue Dessinée Italia (IG e FB soprattutto), che spesso mostrano anteprime e anticipano le inchieste che verranno.
Mi dispiace molto non poter portare avanti in contemporanea Off the record e il fumetto per La Revue Dessinée Italia, purtroppo però non riesco a vivere di fumetti (o perlomeno di fumetti come li vorrei fare io) e allora lavoro anche come copywriter in un’agenzia di comunicazione a Torino. Motivo per cui difficilmente riesco a produrre più di 6/8 tavole al mese e mi tocca, come in questo caso, fare delle scelte sofferte. Magari non ve ne frega niente, ma mi sembra importante condividere anche questi dettagli della vita dell’autore di fumetti, per far capire un po’ ai lettori cosa si muove dietro le luci della ribalta (in fondo sono anche uno dei fondatori di MeFu - Mestieri del Fumetto, il mio dovere è sensibilizzare).
QUIZ BONUS
Non si vince niente, ma… Qualcunə ha colto la citazione dell’immagine di copertina? Indizio: un celebre videoclip di circa vent’anni fa. E il titolo della newsletter, invece? Indizio: in questo caso la citazione è rap, non indie.
La playlist di Off the record su Spotify la ascoltate QUA (mi raccomando di non ascoltarla random, che è stata pensata secondo un certo ordine). Magari un giorno la cambio, o ne aggiungo un’altra. Magari no.
Infine, footer inevitabile… Off the record è un progetto che porto avanti per passione, e continuerà a essere gratuito, ma se volete alimentarla concretamente, la mia passione, fate cosa gradita.
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